SIN: Cosa fare quando il neonato arriva d’estate

I consigli dei neonatologi della SIN Società Italiana di Neonatologia su come comportarsi con il bebè durante i mesi più caldi. La nascita di un bambino è forse una delle gioie più grandi che la vita regala, ma è spesso accompagnata da mille dubbi e incertezze che i genitori, soprattutto se al primo figlio, si trovano ad affrontare.

Le difficoltà aumentano poi se il bebè arriva in estate. Temperature elevate, esposizione al sole, mare o montagna, viaggi, punture di insetti, tante le situazioni da risolvere tra falsi miti, credenze e cattive abitudini e su cui interviene la SIN Società Italiana di Neonatologia, con semplici consigli da seguire in vacanza o in città.

Il neonato è piuttosto inadeguato a far fronte alle temperature che si discostano troppo da quella del benessere termico. Pertanto è particolarmente vulnerabile in caso di temperature elevate e fortemente a rischio di disidratazione, rilevabile attraverso una scarsa emissione di urine (pannolino spesso asciutto), secchezza delle mucose, irritabilità o sopore, talvolta alterazioni della temperatura corporea.

È, tuttavia, possibile trasferirsi per le vacanze estive in una località di mare con un neonato, garantendogli però le condizioni climatiche più adatte, che implicano l’uscire nelle ore più miti (quelle del primo mattino e del tardo pomeriggio/sera), l’essere posto in ambienti temperati e ventilati (macchina compresa!), non essere mai esposto direttamente ai raggi solari. Per  le prime settimane di vita è sconsigliabile intraprendere lunghi viaggi per non creare difficoltà nei ritmi di adattamento alla vita extrauterina (alimentazione, sonno/veglia).

Il viaggio in auto, ove possibile, è quello che garantisce la maggiore libertà di azione nella gestione del neonato ed è generalmente meglio tollerato, perché il movimento favorisce il sonno. Per affrontare il viaggio in auto con il neonato occorre garantirgli condizioni climatiche favorevoli all’interno dell’abitacolo. È, dunque, preferibile viaggiare nelle ore più temperate della giornata. E’  consigliabile prevedere una sosta ogni due ore circa e ogni volta che deve essere alimentato;  non lasciarlo mai solo, poiché, ad esempio, la temperatura interna dell’auto potrebbe raggiungere livelli elevati e il piccolo potrebbe disidratarsi con facilità. Il neonato deve essere alloggiato nel suo “ovetto” o “navicella”, opportunamente fissati al sedile, secondo quanto previsto dall’Art. 172 del Codice della Strada che regola il trasporto dei bambini sui veicoli. È assolutamente vietato tenere in braccio il piccolo poiché in caso di incidente il peso del genitore stesso può causare gravi traumi al bambino.

Se strettamente necessario il neonato può prendere l’aereo (previo contatto con la Compagnia aerea per le indicazioni del caso), ma sarà sottoposto ad uno stress dovuto ad eventuali sbalzi di temperatura, di pressione, a luce e rumori che possono disturbarlo, nonché ad un ambiente igienicamente non sempre appropriato alle sue difese immunitarie. La scelta migliore è quella di differire, se possibile, il viaggio in aereo ad età successive. Nel caso in cui ciò non fosse possibile, è consigliabile stimolare frequentemente la suzione del piccolo, per evitare fastidi alle orecchie, in particolare durante decollo e atterraggio. In aereo come in treno l’affollamento dell’ambiente può in ogni caso costituire motivo di pericolo di infezioni respiratorie.

Una corretta dieta lattea è sempre preferibile se attuata con latte materno ed, essendo ad elevato contenuto idrico, soddisfa i fabbisogni non solo calorici, ma anche di liquidi del neonato. Nei primi mesi di vita il lattante non ha quindi bisogno di bere acqua.

Per gli altri consigli della SIN Società Italiana di Neonatologia clicca il link qui di seguito: le indicazioni della SIN sul neonato d’estate.