PSORIASI: Le nuove Linee Guida per una migliore assistenza

Sono state presentate a Roma, mercoledi 29 maggio, le Linee Guida per il “trattamento della Psioriasi nell’adulto”

Realizzate dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Associazione dei Dermatologi Ospedalieri italiani contengono indicazioni per la pratica clinica di una malattia che riguarda il 3% degli italiani.

La psoriasi interessa, con livelli diversi di gravità, una larga parte di popolazione italiana (circa 3%) e comporta in alcuni casi notevoli disagi individuali e oneri economici. Per affrontare in modo omogeneo una patologia che è considerata sempre di più una malattia sistemica che ha un forte impatto sociale ed economico, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in collaborazione con l’Associazione dermatologi ospedalieri italiani (ADOI) ha elaborato le nuove Linee Guida per “Il trattamento della psoriasi nell’adulto” che saranno valide fino al 2016.

La psoriasi, di cui sono affetti circa 2 milioni di italiani, è tradizionalmente definita come una malattia infiammatoria della pelle ad andamento cronico-recidivante che, nella sua forma più comune, si manifesta con placche eritemato-squamose localizzate sulle superfici estensorie del corpo. Dal concetto di psoriasi intesa come patologia a esclusivo interessamento cutaneo, si stia rapidamente passando a quello di psoriasi intesa come malattia sistemica. Un ampio ventaglio di comorbilità può infatti associarsi alla psoriasi, fra le quali, oltre alla ben nota artropatia, sono comprese malattie infiammatorie croniche intestinali, patologie oculari, cardiovascolari, ipertensione, diabete, disturbi psicologici.

Le linee guida rappresentano uno strumento utile a garantire il rapido trasferimento delle conoscenze elaborate dalla ricerca biomedica nella condotta clinica quotidiana, ancora molto eterogenea a livello nazionale. “Si tratta di raccomandazioni di buona pratica, formulate da panel multidisciplinari di professionisti, in cui trovano opportuna sintesi le migliori prove disponibili in letteratura e le opinioni degli esperti – afferma Ornella De Pità, dell’Istituto dermopatico dell’Immacolata di Roma e past president ADOI – a beneficio degli operatori sanitari e degli amministratori, per una migliore qualità e appropriatezza dell’assistenza resa al paziente. Oggi è più indicato parlare di psoriasi al plurale, dal momento che sono o sempre maggiori le modalità in cui si esprime la malattia”. Diagnosticata prevalentemente dal dermatologo comporta, non solo nei casi piu gravi, forti disagi. Il 90% dei pazienti tra i 18 e i 40 anni ha problemi dalla scelta dei vestiti alle attività sportive, al sonno alle attività scolastico/lavorative fino a disagi relazionali e sessuali. “Il paziente deve rivolgersi tempestivamente a un dermatologo per non lasciar suonare a vuoto eventuali campanelli d’allarme come l’interessamento ungueale o lesioni difficilmente rilevabili da parte di un occhio inesperto e per evitare di arrivare a comorbilità importanti come l’artrite psoriasica”, conclude Ornella De Pità “la quasi totalità delle psoriasi si può trattare efficacemente: a seconda della gravità sono disponibili prodotti topici, per le forme lievi-moderate, e farmaci sistemici, per le forme più gravi, in grado di tenere sotto controllo la patologia e assicurare una buona qualità della vita”.

Il documento è stato realizzato con il finanziamento della Direzione generale della programmazione sanitaria, dei livelli di assistenza e dei principi etici di sistema del Ministero della salute, nell’ambito delle attività del Sistema nazionale di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria (SiVeAS) ed è stato elaborato da un ampio gruppo di lavoro costituito dai più autorevoli esperti in materia esteso, per la prima volta, a tutte le figure professionali coinvolte nel trattamento della malattia e dai rappresentanti di pazienti: cinque dermatologi; un farmacologo; un oncologo-epidemiologo; due medici di medicina generale; un diabetologo; due reumatologi; un epidemiologo; un infermiere professionale e un rappresentante dei pazienti.

In un momento delicato per il Servizio Sanitario Nazionale a causa delle limitazioni delle risorse disponibili è importante offrire alle regioni e alle Aziende sanitarie elementi di valutazione per fornire le migliori cure eliminando gli sprechi.

Negli ultimi anni i progressi registrati nella comprensione dei meccanismi eziopatogenetici della psoriasi hanno promosso lo sviluppo di nuovi farmaci che si sono aggiunti alle terapie topiche e sistemiche già tradizionalmente utilizzate. A oggi, quindi, le opzioni terapeutiche per il paziente psoriasico sono molteplici e il conseguimento di traguardi sempre più avanzati nel campo della ricerca lascia presagire che tali opzioni siano destinate a crescere rapidamente nel prossimo futuro.

Un importante contributo all’arricchimento delle conoscenze in tale ambito è stato fornito dal progetto PsoCare avviato dall’Agenzia italiana del farmaco nel 2005, il quale ha valutato fin dalle prime fasi della loro commercializzazione i profili di efficacia/sicurezza dei nuovi farmaci registrati per il trattamento della psoriasi.