XIX Congresso Nazionale SIN Società Italiana di Neonatologia – Firenze – 28-30 Ottobre 2013

Il neonatato sa essere bugiardo”  La SIN Società Italiana di Neonatologia, al XIX Congresso Nazionale, propone una classificazione dei quattro “pericoli” che minacciano la salute del neonato apparentemente sano.

“Il neonato è un individuo speciale” e necessita di grandi attenzioni nelle prime ore di vita. Questo sarà il tema al centro del XIX Congresso della SIN, la Società Italiana di Neonatologia, che riunisce medici ed infermieri specializzati a Firenze, presso il Palazzo dei Congressi/Palazzo degli AffariP.zza Adua 1, dal 28 al 30 ottobre 2013.

In Italia nascono oltre 500.000 neonati all’anno e grazie ai grandi progressi della neonatologia la mortalità neonatale è a livelli minimi, tra le migliori in Europa, 2,72 per 1000 nati (Rapporto Cedap – Ministero della Salute 2013).

Il Congresso focalizzerà l’attenzione sui neonati cosiddetti “normali”, molto spesso trascurati, che rappresentano la maggior parte dei nuovi nati e che sono il futuro della nostra società civile. Suddiviso in tre giornate sarà l’occasione per confrontarsi e discutere di tutte le problematiche che permettono di verificare la normalità di un periodo pieno di gioie, ma allo stesso tempo pieno di insidie.

Il giudizio di normalità espresso alla nascita, infatti, può essere ingannevole: il neonato può essere “bugiardo”. La nuova sfida, secondo i neonatologi italiani, è la prevenzione delle malattie neonatali più diffuse: cardiopatie congenite, encefalopatie, la sepsi e l’ittero.

Quattro “pericoli” per il neonato chela SIN,la Società Italianadi Neonatologia, ha identificato con quattro colori differenti che saranno sempre più caratterizzanti il linguaggio degli screening neonatali: blu, bianco, grigio e giallo.

Gli eventi legati alla transizione dalla vita intrauterina a quella extrauterina, se considerati nella loro globalità, si realizzano in un esteso arco temporale. Ne deriva che eventuali disordini dell’adattamento hanno diversificati periodi di latenza prima di raggiungere l’espressività clinica.

Il giudizio clinico di normalità che è possibile formulare alla nascita è, pertanto, necessariamente provvisorio e va confermato da successive osservazioni. In altri termini il neonato “apparentemente” sano alla nascita presenta, almeno teoricamente, tutta una serie di rischi potenziali di turbative del processo di adattamento alla vita extrauterina, che vanno sistematicamente escluse mediante una procedura di follow-up clinico ben definita.

Quello della SIN è un tentativo di sistematizzare i rischi potenziali, “i pericoli”, che interessano il neonato nelle prime ore della vita; dal pericolo “bianco” delle encefalopatie neonatali e degli errori congeniti del metabolismo a quello “blu” delle cardiopatie congenite; dal pericolo “grigio” causato dalle sepsi neonatali, a quello “giallo” dell’ittero che è conosciuto e studiato ma ancora fonte di rischi. La capacità di intercettare questi “pericoli” si fonda su tre cardini: l’identificazione dei fattori di rischio anamnestici della famiglia e della gravidanza; la sorveglianza del neonato e il ricorso agli esami “screening”.

Il programma di sorveglianza cui va sottoposto il neonato fin dai primi momenti di vita è fondamentale. Così com’è fondamentale il primo esame della sua vita a cui viene sottoposto: l’indice di Apgar, uno score inventato da Virginia Apgar, che prende in considerazione il colorito, lo stato respiratorio, il tono muscolare, la reattività e l’attività cardiaca ad 1 , 5 e 10 minuti dalla nascita. È un parametro molto utile per giudicare la transizione cardio-respiratoria nell’immediato ed il grado di risposta ad eventuali misure di rianimazione. Il neonato che supera questo primo esame è un neonato apparentemente normale che deve ora affrontare il periodo di osservazione transazionale, perché sono attese rapide variazioni dei parametri vitali e dello stato clinico, quale risposta di adattamento alla vita extrauterina.

Qualsiasi deviazione dalla sequenza e dalla qualità degli eventi precedentemente descritti rappresenta un campanello d’allarme che il sistema assistenziale deve essere in grado di cogliere fin dal suo primo apparire. Il neonato che devia dal percorso delineato è un neonato in ritardato adattamento di cui si deve individuare prontamente la causa, attraverso un esame clinico e l’esecuzione di esami di laboratorio quali la determinazione dell’ematocrito, della glicemia, dell’emogasanalisi e di quant’altro è reso necessario dall’esame obiettivo.

Completano la sorveglianza del neonato “apparentemente“ sano gli screening neonatali. La sorveglianza dello stato di salute del nuovo nato va sistematicamente attuata con controlli ravvicinati per tutto il primo mese di vita, un processo che coinvolge il neonatologo ed il pediatria di famiglia e di cui vanno, attraverso idonee raccomandazioni,  fissate le modalità e la tempistica .

Tra gli altri argomenti in programma, l’evento parto nel terzo millennio, il neonato da gravidanza complicata, il rooming-in, il neonato tra normalità e imprevisti dalla nascita alla dimissione, il futuro degli screening neonatali, il neonato a rischio ematologico, chirurgico, infettivo e neurologico.